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SEMARANG

la vera Indonesia tra templi Cinesi e Street Food

Reduce dalla visita al tempio di Borobudur all’alba, sono arrivato a Semarang, una piccola cittadina tipica dell’Indonesia, senza turismo e particolari attrazioni.

Per saperne di più sull’Indonesia, sul viaggio che ho fatto e alcuni consigli generali, clicca qui

Il tempio principale a Sam Poo

Come arrivare a Semarang da Borobudur

Per arrivare a Semarang da Borobudur dove mi trovavo dopo la visita all’alba al tempio, ho preso un piccolo bus  per meno di 20 centesi di € e senza portiere per Magelan. Una volta giunto a Magelan, ho preso il “bus di linea” diretto a Semarang, che in poco meno di 3h mi ha portato alla periferia di Semarang.

Il bus aveva anche l’aria condizionata, ed era pieno di locali, che vedendo un occidentale (me) hanno voluto fare un sacco di foto, nonostante nessuno parlasse inglese. A gesti ci si è intesi comunque benissimo. Il mio bagaglio, ovvero lo zaino grosso non l’ho lasciato sotto ma l’ho portato di sopra con me; non mi sono mai fidato di nessuno.

Una volta sceso al capolinea alle porte di Semarang, c’erano dei taxi che vedendomi si sono immediatamente proposti per portarmi a destinazione. Ho aperto Grab o GoJek e guardato quanto fosse la tariffa dal punto in cui mi trovavo fino all’hotel e ho detto al taxista che avrei pagato quello, niente in più. Dopo 2 borbottamenti ha accettato e mi ha portato in Hotel senza problemi

Mi sono informato su quali fossero le maggiori attrazioni a Semarang, e sono subito uscito dall’hotel in esplorazione.

Non nego che ero anche molto indubbio se dormire o esplorare visto che ero abbastanza stanco a causa della sveglia alle 4 di mattina e visto che non c’è moltissimo da vedere a Semarang.

L’hotel in cui sono stato è molto occidentale, quindi non avrai nessuna disagio. Nel box sottostante trovi l’hotel.

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Una volta pranzato in hotel e dormito un’oretta, ho chiamato il taxi (rigorosamente Grab) e sono andato al tempio cinese di Sam Poo. Una volta giunto in loco, ho fatto il ticket “premium” (3€)  che mi ha permesso di andare anche in un’area in più (la più bella direi).

In pratica col ticket standard si ha accesso solo al tempio grande con palco dove fanno gli spettacoli, ma non c’è niente da vedere. Col ticket premium (3€) ho potuto andare a vedere i templi, unica vera e propria attrazione.

I templi sono principalmente 3, ed è possibile l’accesso previa rimozione di scarpe o sandali dai piedi. Si respira il profumo d’incenso e ci sono candele accese ovunque, il che rende molto spirituale l’atmosfera in cui si è immersi.

Sam Poo

Sul lato dietro dei templi sono presenti delle incisioni nel muro, molto belle, che hanno vari significati legati al lavoro e alla spiritualità. Questo l’ho dedotto io visto che non aveva nessuno che mi spiegasse le varie immagini raffigurate nella parete frontestante.

Le persone che troverete in questo complesso di templi, ed in generale a Semarang, sono “locals”. Di turisti non se ne vedono molti.

Dopo la mia visita al tempio di Sam Poo, con un taxi sono andato a Pantai Marina, che era segnata su Google come attrazione turistica sul mare. Qui infatti ho trovato famiglie indonesiane che hanno trascorso la giornata, portandosi il cibo e mangiando lì. Era la prima volta che mi gustavo un tramonto sul mare, il che mi ha strappato un enorme sorriso in volto, nonostante l’acqua del mare non fosse pulita e cristallina.

Alcune imbarcazioni da pesca completavano la cornice del mio primo tramonto sul mare

Tramonto di Pantai Marina

L’ultima tappa della giornata, prevedeva di andare al Semawis market, ovvero un mercato serale (dalle 18) del cibo di strada, e mangiare lì. Il Semawis market  è disposto su una via lunga qualche centinaio di metri in cui si mangia “street food” ovvero riso con pesce o carne, frutta e fritture varie da “bancarelle” ambulanti. La specialità dell’Indonesia come dolce è la banana fritta, la troverai ovunque :)..

Semawis Market,  h 17:56

Come sempre fai attenzione a quello che mangi, e non cedere alla tentazione di frutta già pronta, e alimenti non cotti. Allerta sempre alta.

Dopo aver vagato avanti e indietro senza essere attratto da nessun posto in particolare, ho individuato qualcosa che somigliava a degli spiedini di pollo, e ho deciso di fermarmi proprio qui.

Con molta pazienza, gesti e google traduttore sono riuscito ad intendermi e richiedere gli spiedini di pollo senza salsa, e una bottiglia d’acqua.

Col titolare si è creato un bel rapporto, anche non ci siamo mai molto capiti, ma sono sicuro che gli stavo simpatico. Mi ha preparato il tavolo lussuoso che vedete nella foto qui sotto e mi sono seduto a mangiare, e lui a farmi compagnia

Io ed il titolare della bancarella dove ho mangiato

Dopo aver mangiato quanto presto, ovvero qualche spiedino di pollo con del riso, ho chiesto di averne ancora. Ho provato a dirglielo in inglese, in indonesiano col traduttore, a gesti, ma non voleva darmene ancora, e sinceramente non capivo il perché…

Alla fine, una volta in procinto di pagare, al pezzo di carta scritto a penna col totale ho scritto “X 2” dicendo che ne volevo ancora. Magicamente tutto è diventato chiarissimo e mi ha preparato un’altra porzione, e io ovviamente ho pagato due porzioni. Probabilmente il problema è risieduto nel fatto che credeva che volessi il doppio pagando per una. 

Finita la cena, mi sono incamminato verso l’uscita per prendere il mio taxi Grab e tornare in hotel.  La cosa curioso, è che la gente si inventa il lavoro: un sacco di ragazzi facevano i parcheggiatori abusivi, nel senso che appena vedevano uno scooter arrivare, gli dicevano dove parcheggiare, e subito andavano a riscuotere la mancia.

Il traffico attorno al Semawis Market

La popolazione di Semarang non è abituata a vedere turisti, quindi mi guardavano tutti con sguardo curioso, e in moltissimi mi hanno chiesto foto di gruppo. Vedrai, capiterà anche a te.

Dopo questa breve tappa di mezza giornata di stop forzato a Semarang, la mattina seguente ho preso un volo per il paradisiaco arcipelago di KarimunJawa, di cui ti parlerò nel prossimo articolo

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